Intelligenza artificiale (e furbizia umana)
Giocando con chatGpt e immaginando computer senzienti. Ma è tutta questione di $oldi
Cari amici, in tanti si trastullano con l’idea dell’intelligenza artificiale. Una cosa affascinante che chi, come me, da buon boomer si è pasciuto della fantascienza robotica di Isacco Asimov si aspetta da decenni. Scenari da film! Robot umanoidi che ci proteggono! Androidesse bellissime Blade Runner style!
Ma anche, per chi ama angosciarsi con paranoie distopiche, macchine che comandano distruzioni, affamano, licenziano e in poche parole riducono in schiavitù l’umanità. Sostituendosi, più che all’umano, all’oligarchia di miliardari che già sul fronte dello sfruttamento si trova un bel pezzo avanti.
In tanti passano il tempo a giocherellare con l’intelligenza artificiale. Si può fare facilmente, con ChatGpt. Ho chiesto alla Chat stessa di spiegare di che si tratta. Ecco che cosa mi ha risposto:
Un giochino divertente. Se gli dai due coordinate mette in piedi un raccontino in quattro e quattr’otto:
Già vedo editori taccagni di oscure free press e giornali on line che si leccano i baffi, sognando di risparmiare i 90 centesimi a riga che spendono per far pedalare i ragazzini che scrivono contenuti in serie.
E perché, se si va sul creativo?
Ok, un po’ gnagnolo, ma se consideriamo che ha solo accennato a un racconto e puoi farglielo perfezionale e che almeno un terzo degli italiani non ha capacità minimamente paragonabili nella composizione di un testo, meraviglia. Si avvicina a grandi passi un cambio di paradigma: se oggi in tanti scrivono e nessuno legge, tra qualche tempo in tanti faranno scrivere l’intelligenza artificiale e magari la costringeranno a leggere.
Ok, fin qui le stupidaggini. Leggendo Il lavoro sfruttato che c'è dietro l'intelligenza artificiale su Noema Mag (inglese) ci possiamo rendere conto che dietro alla favoletta dell’autoapprendimento delle macchine che evoca scenari spensierati, tipo Jetsons (pronipoti, in italiano), c’è gente che lavora per un dollaro l’ora, nelle parti più remote del mondo, passando il tempo a etichettare dati e a scremare contenuti che le chat come GPT non possono veicolare.
Ecco cosa dice il nostro cyberamico a proposito di certi contenuti:
Come spiega l’articolo citato prima, questo lavoro si basa sulla catalogazione dei contenuti sui quali il robot, chiamiamolo così, si basa per articolare il suo linguaggio. Un lavoro cruciale pagato pochi spiccioli, che crea disagi a chi lo fa, come nel caso dei moderatori di contenuti che fanno sì che le piattaforme social tipo facebook siano prive di contenuti in contrasto con le policy della piattaforma.
Il tutto serve a far fare soldi a qualcuno: i colossi dell’informatica e del web sono lì a finanziare la nuova frontiera.
ne parla diffusamente qui:ovviamente ci si può divertire un mondo, se si decide di giocarci. Il racconto che se ne fa, tra l’ingenuo e il sognatore, lascia aperti interrogativi parecchio più terra-terra. Poi, certo, le macchine che si guidano da sole, l’astronave ancorata al balcone, il bimby che cucina gourmet, le vacanze sulle spiagge tropicali di Tannhauser, la marmotta che incarta la cioccolata…. ah, no
Il problema dei c.d. boomer quali siamo, o forse semplicemente il problema di coloro che hanno pensato nel secolo breve ad una "futura umanità", è quello di aspettarsi una causa (e un esito) dialettico dei processi digitali e, quindi, di avere una mentalità retrospettiva del giudizio, diciamo così.
E invece - niente è più evidente - ciò che accade, accade perchè può accadere, perchè l'economia che non è sempre esistita nella vita umana, ma che se ne è appropriata integralmente con il capitalismo, fa sì chè il 'si può fare' consista nella misurabilità economica di un fenomeno, una cosa, un oggetto, un brevetto, un diritto, un codice genetico e via dicendo.
Non c'è una causa nè un fine specifico... sì può fare, rende, frutta e perciò si fa...
In fondo Roy Batty si era immalinconito proprio ad avere a che fare con la mentalità boomer...oggi con i nativi digitali sarebbe meno poetico, concluderebbe la sua giaculatoria con un...."ma levateve dar ... levateve... "